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# 22: BACK IN ACTION

di Thierry “Tsunami” Gerbore

 

 

Sala tattica della Piattaforma, Mar Baltico, Danimarca

 

I membri di WorldWatch sono sulla Piattaforma, la loro nuova Base, da poco più di un’ora. Dopo l’annuncio che il redivivo Havok sarebbe stato il team-leader la tensione è cresciuta. Union Jack, Marianne e Titanium X non sembrano convinti della scelta. Questo non è però il momento per le lamentele.

Marcus Davidson guida il gruppo nella Sala Tattica della Piattaforma, ovvero il cuore decisionale ed operativo della base. Qui WW organizzerà le azioni e monitorerà il globo.

Al centro della stanza troneggia un tavolo ad emiciclo circondato da comodi posti, sopra i quali è segnalato il nome del membro che lo occuperà.

< Beh, l’arredamento mi piace > commenta Box.

I componenti del team prendono posto, prima che possano aprire bocca un’immagine olografica si forma davanti al tavolo. E’ Martha Kaufmann, il Segretario Generale Aggiunto per le Operazioni di Mantenimento della Pace, a capo dell’omonimo Dipartimento.

<< Benvenuti Signore e Signori. Sono Martha Kaufmann, uno dei vostri diretti superiori. La sottoscritta, il Segretario Generale ed il Consiglio di Sicurezza formano l’anello di comando di WorldWatch. Il gruppo sarà parte integrante del Dipartimento delle Operazioni per il Mantenimento della Pace e come potete intuire avrà compiti specifici e direttive molto chiare: WorldWatch sarà infatti un team di risposta alle crisi superumane, paranormali o in tutte quelle occasioni in cui soluzioni convenzionali possono non bastare >>

I membri di WorldWatch si scambiano delle occhiate che esprimono tutti gli stati d’animo: dalla convinzione al dubbio, dall’accettazione delle limitazioni al dirsi che non sembra abbastanza. Kaufmann vede i loro sguardi, ma prosegue.

<< Le nazioni che fanno parte dell’ONU non sono così fortunate da avere un gruppo di superumani sotto mano. Dobbiamo difendere tutti quei paesi che possono essere alla mercè di pazzi. Non sarete utilizzati in azioni preventive a meno di inequivocabili e incontrovertibili prove che portino a questa scelta >>

“Mi sembra tutto chiaro Signora, ma non restringe il nostro campo d’azione?”

<< Ne sono cosciente mr. Summers. Allo stato attuale delle cose purtroppo sarà questa la linea d’azione. Non possiamo “esportare libertà”. In questo modo non faremo guadagnare alla gente la proprio libertà e il controllo del proprio destino. Daremmo un'illusione di democrazia e libertà, fingendo di permettere alla gente di esercitare i propri diritti >>

“E la nostra indipendenza sarà garantita?”

<< Sì Marianne. Nel limite delle direttive ONU ovviamente. Grazie al cielo il Consiglio di Sicurezza ha avvallato una direttiva operativa per WW che vi sarà molto utile: in azione avrete piena libertà operativa. Vale a dire che una volta ottenuto il via libera all’ingaggio sarete voi a dirigere le danze >>

“Questo è un’ottima cosa” conviene Havok.

<< Bene WorldWatch, ho molto da fare, come voi del resto. Rendeteci orgogliosi! >>

Il collegamento si chiude. La discussione dovrebbe vertere su quanto detto dal Segretario Generale Aggiunto, ma tutti gli sguardi si voltano su Alex Summers.

 

Sede del Dipartimento per le Operazioni di Mantenimento della Pace, Palazzo di vetro dell’ONU, Bruxelles, Belgio

 

Il collegamento si chiude e Martha Kaufmann si trova sola nel proprio ufficio.

“Spero che Davidson abbia ragione. Dovranno affrontare molte minaccie ed avranno la responsabilità della salvaguardia di milioni di persone… molti impazzirebbero all’idea”

Il suono dell’interfono la riporta alla realtà. E’ la sua assistente personale che la chiama.

“Signora, il Segretario Generale Annan vuole parlarle. Vuole le sue impressioni su WorldWatch”

“Grazie, lo contatterò subito”

Martha si siede un attimo sulla poltrona.

“Voi difenderete la gente, ma io dovrò vegliare anche su di voi e sui burocrati che vi temono. Ci aspettano dure giornate di battaglia”

 

Sala tattica della Piattaforma, Mar Baltico, Danimarca

 

I membri di WorldWatch sono seduti al tavolo ad emiciclo che troneggia nella sala tattica e discutono animatamente. Il motivo del confronto è il loro team leader, il mutante Alex Summers alias Havok.

“Chi ha deciso che avrebbe dovuto essere nostro capo?” chiede Union Jack.

< Già, nessuno ha detto che saremmo stati alla mercé di un burattino americano > rincara Titanium X.

“Mi sembra un’altra delle tipiche ingerenze U.S.A. negli affari dell’ONU” insiste Marianne.

Mentre questi si lamentano con un Marcus Davidson in minoranza numerica Madison Jeffries si avvicina ad Havok.

“Nel giro della comunità mutante si diceva che tu fossi morto… per l’ennesima volta”

“Sai come vanno le cose nel nostro lavoro. Morire è l’unico modo per avere una vacanza” replica Alex.

“Già… in ogni caso è bello sapere che sei ancora sulla piazza”

“Anche tu non mi vorresti come leader?”

“So riconoscere chi può guidare una squadra. E tu sei perfetto. Per me sei tu il capo”

“Vi prego, vi prego…” è tutto quello che sa dire Davidson.

“ORA BASTA!” a tuonare è la voce di Havok, con il tono che è proprio di chi è abituato a comandare “Sedetevi e fatemi parlare!”

Il comando è dato con fermezza tale che tutti eseguono, ad eccezione di Union Jack.

“Union Jack, vale anche per te. Dammi la possibilità di spiegarmi con voi”

Union Jack si siede, ma lancia uno sguardo determinato al team leader.

“Hai la tua chance Summers…”

Havok prende fiato.

“E’ vero, sono americano. Ma ci terrei a farvi notare che sono anche un mutante ed in quanto tale sono stato perseguitato in ogni modo. Sinceramente ho perso il conto delle volte che il mio stesso governo ha cercato di sfruttarmi o di uccidermi. Questo però non vuol dire che non ami il mio paese ed i principi su cui credo si fondi e che dovrebbe difendere. Non sono un idealista od uno sciocco, so vedere al realtà, ma non mi impedisce di combattere per ciò in qui credo. Quindi se pensate che sono un burattino al servizio degli Stati Uniti vi sbagliate! Sono al servizio dei suoi abitanti, mutanti e non, e di quei valori che dovrebbero ispirarli”

Davidson annuisce impercettibilmente. Ora sa che ha scelto il leader migliore.

“Ora veniamo ad un altro punto: qui gli unici con esperienza siamo Madison ed io. Union Jack è in circolazione da un po’, ma non ha la nostra abitudine a lavorare in gruppo. Io sì ed inoltre ne ho anche guidati alcuni. E quando parlo di esperienza, so quel che dico. Vogliamo fare alcuni esempi? Quanti di voi hanno un padre che fa il corsaro nello spazio ed ha servito l’Imperatrice degli Shi’ar?”

Silenzio.

“Quanti di voi hanno quasi steso Hulk da soli? Perché io una volta l’ho fatto. Quanti di voi hanno già guidato un gruppo governativo in battaglia, visto gli orrori di Genosha all’epoca dei Magistrati o lottato contro Krakoa l’Isola Vivente?”

Silenzio.

“Chi di voi ha riscritto una linea temporale, ha vissuto in un’altra dimensione, è morto e risorto? Ho un nipote che viene da futuro e una che viene da una linea temporale alternativa, potete dire lo stesso? Inoltre mio fratello è Ciclope, che è considerato uno dei migliori team leader del mondo. Avete ancora dubbi?”

Il primo ad interrompere il silenzio è proprio Union Jack.

“Penso che ci hai dimostrato che hai le credenziali per essere il capo del gruppo. Per ora va bene, ma non sgarrare”

Bien Monsieur Summers, anche io sono convinta” aggiunge Marianne.

< Da, hai abbastanza esperienza da poterci guidare ad occhi chiusi e non parli come uno yankee strafottente. Per me sei a posto > Questa volta è Titanium X ha parlare.

“Sisma, Eblis, Box… Voi avete niente da dire?”

“Allah ti ha regalato una vita intensa Havok. Forse per prepararti a questo momento. Per me sei perfetto” sentenzia l’iraniano.

“Sono un mutante anch’io e nell’ambiente sei conosciuto. Le tue azioni parlano da sole Summers. Sei il capo ed io ti appoggio”

“Sottoscrivo la fiducia di Jeffries e di Eblis. Non ho esperienza nel campo dei supereroi e i fatti sono tutti dalla tua parte, capo” dice sorridendo Chang Fan.

“Bene, grazie. Allora il mio primo ordine è questo: se non siamo in missione dovete chiamarmi Alex”

 

Vienna, Austria – in quello stesso momento

 

In una strada laterale un autoarticolato fa manovra, per poi fermarsi ed occupare l’intera corsia. E’ un giorno feriale e in quella via passa poca gente. Non ci sono testimoni quando una dozzina di persone si mette ad armeggiare con il contenuto del rimorchio.

 

Sala tattica della Piattaforma, Mar Baltico, Danimarca – poco dopo

 

“Come potete vedere dai vostri terminali la Piattaforma è strutturata su più livelli, alcuni dei quali subacquei. La sala tattica è il vostro centro di comando, la stanza dei bottoni da cui avrete accesso al mondo intero” spiega Marcus Davidson mentre alle sue spalle una riproduzione olografica tridimensionale della base rimane sospesa nell’aria. “Inoltre la Piattaforma è anche una struttura delle Nazioni Unite di controllo ambientale, di sperimentazione scientifica e un osservatorio permanente sulle attività superumane. Per questo è sempre presente uno staff tecnico-scientifico, che si occuperà inoltre del mantenimento della base e dei vostri mezzi”

In quell’istante fa il suo ingresso una donna. Corpo snello, gambe lunghe ed affusolate, cammina come una modella mentre i capelli rossi lunghi fino alle spalle danzano intorno al viso su cui spiccano due occhi azzurri caldi e penetranti. Indossa una tuta da lavoro e regge in mano un palmare.

“Questa è Silvie Blanc, il capo dello staff della Piattaforma. Rivolgetevi a lei per ogni supporto tecnico e logistico. E’ francese come lei, Marianne”

“Piacere signori.  Sono felice di esservi d’appoggio”

Nessuno dei maschi presenti è immune alla sua bellezza. Alex avverte un pizzicorio alla base della nuca, una sensazione che conosce bene dopo anni negli X-Men. Tiene però per sé i propri quesiti, perché in quell’istante un ronzio avverte il gruppo che c’è un messaggio in arrivo.

I proiettori olografici trasmetto immagini di distruzione. L’ora in sovraimpressione indica le 15. Eblis controlla l’ora attuale: 15.08

 

Vienna, Austria – ore 15.00

 

L’esplosione è il segnale di avvio per un carosello di follia.

La gente, confusa e spaventata, corre in ogni direzione dimentica di ogni buon senso. Il fumo avvolge la piazza rendendo difficoltoso comprendere cosa accade. Alcuni poliziotti di passaggio intervengono per prestare i primi soccorsi e dare alla folla un riferimento. Vengono velocemente abbattuti da colpi sparati da armi sconosciute. Dalla cortina di oscurità emergono 3 figure enormi, decise a seminare distruzione e caos. Sono enormi esoscheletri da combattimento, vecchi modelli di mandroidi modificati e potenziati. Macchine di morte al servizio di uomini che sanno e vogliono usarli per recare dolore. Ai piedi di questi costrutti antropomorfi si muovono rapidi una decina di uomini, che si dispongono a ranghi serrati prendendo possesso di ogni metro quadro di superficie.

< Siamo l’E.I.M. e questo è il nostro messaggio al mondo: l’Austria è nostra! >

 

Sala tattica della Piattaforma, Mar Baltico, Danimarca – ore 15.10

 

I membri WW osservano per pochi istanti le immagini che arrivano da Vienna, poi Havok si alza.

“Silvie, prima mi avevi detto che stavano preparando il nostro mezzo… è pronto?”

“Hangar 1… Seguitemi”

“Box, Titanium, decollate immediatamente, vi raccoglieremo strada facendo” ordina Sumemrs. Il canadese si avvicina al corpo robotico e vi entra, diventando tutt’uno con esso. Raggiunge l’essere in armatura e si muovono subito in direzione di due rapidi montacarichi che li porteranno alla piazzola d’atterraggio della Piattaforma.

Il resto del team segue la francese fino all’hangar dove trovano una sorpresa. Un enorme jet con la livrea dell’ONU e il logo delle Nazioni Unite sulle ali.

“Signori, vi presento l’Aeris Alpha. La base è un bombardiere B-2, anche se è più grande, a cui sono state applicate le tecnologie del Quinjet e alcuni gadget di culture aliene come Shi’ar, Kree e Skrull. Sarete in Austria in pochi minuti”

WW sale a bordo mentre tutti gli addetti escono dall’hangar.

“Che succede? Dove vanno tutti?”

“Adesso vedrai francesina! Se la procedura che mi ha descritto Silvie funziona faremo una bella partenza” risponde Havok.

Alcune bocchette si aprono e l’hangar si riempie rapidamente ed interamente di acqua marina. Prima che qualcuno possa commentare i portelloni si aprono e il jet inizia a muoversi. In pochi attimi emerge dall’acqua, aumenta la velocità e raggiunge i due Watchers che erano già in volo e che salgono rapidamente a bordo. Poi l’Aeris Alpha scatena tutta la sua potenza.

“Questo è il nostro battesimo!” annuncia il team-leader.

 

Vienna, Austria – ore 15.12

 

< Siete tutti ostaggi della Europee Idee Meccaniche! Vienna intera è nostra prigioniera. Siamo invincibili e lo dimostreremo con ogni mezzo necessario > è il messaggio registrato che i robot continuano a diffondere nell’aria.

I mandroidi ad armi spiegate tengono in scacco le forze dell’ordine austriache mentre gli uomini a terra si preparano ad avanzare e portare nuovo caos.

 

Aeris Alpha in volo verso Vienna – posizione attuale: ingresso nello spazio aereo austriaco

 

“Marianne, hai notizie su questi tizi della Europee Idee Meccaniche? Hanno a che fare con l’A.I.M. ?”

La francese controlla il database dalla sua postazione, cercando informazioni sul gruppo che ha attaccato Vienna per rispondere al team leader.

“Si sono autodichiarati una branca europea dell’A.I.M., ma persino lo Scienziato Supremo non è così disperato da volerci avere a che fare. Li hanno ufficialmente disconosciuti ed operano quindi come indipendenti. A quanto pare sono una manica di perdenti!”

< Faremo in modo che rimangano tali! > è il commento di Titanium X.

“E potremo farlo subito! Sotto di noi c’è Vienna!” annuncia Havok.

 

Vienna, Austria – ore 15.32

 

Un coraggioso autista decide di tentare il tutto per tutto per salvare la scolaresca che trasporta. Inserisce la marcia e schiaccia l’acceleratore, lanciando il pullman e sperando in bene.

< Fermati immediatamente pazzo o farò fuoco! >

La voce giunge da uno dei robot, amplificata e ingigantita. Su una spalla si muove un lanciarazzi che prende di mira il mezzo pieno di gente innocente.

Prima che il razzo possa partire una scarica al plasma disintegra l’arma.

Dal cielo si sente una voce:

“Qui è WorldWatch: cessate l’attacco ed arrendetevi. Se resisterete ne pagherete le consequenze”

Gli uomini dell’E.I.M. alzano lo sguardo e non vedono niente di rassicurante.

Titanium X è in volo stazionario, le mani crepitanti di energia. Eblis plana lentamente sospeso da un incantesimo che lo rende leggero come il pensiero. Madison Jeffries ha modificato il robot Box in un aeromezzo per trasportare i suoi compagni di team: Marianne, la super soldatessa francese; Union Jack, leggenda britannica; Sisma, cinese padrone della scosse telluriche ed infine il team leader Havok, che con la sua scarica di energia ha distrutto l’arma del mandroide.

“E’ l’ONU che ci manda per fermarvi. Avete chiuso” è l’ultima frase che rivolge agli avversari.

Mentre Box atterra rapidamente, con una scarica di energia Havok ha temporaneamente fermato il primo mandroide che gli ha attaccati.

“Signori e Signore, è venuto il momento di farci valere e dimostrare cosa sappiamo fare. Marianne e Union Jack, aiutate i civili a mettersi al sicuro e poi occupatevi degli uomini a piedi. Eblis usa la tua magia per coprirli ed aiutarli. Sisma, Titanium X, Box ed io ci occuperemo dei mandroidi”

Gli ordini sono chiari e precisi, tutti sanno cosa fare.

“WorldWatch, in azione!”

Eblis si mette subito al lavoro tessendo un incantesimo per aiutare i suoi compagni. In poco tempo una pesante coltre di nebbia avvolge i soldati dell’E.I.M. confondendoli. Poi un muro di fiamme si erge tra loro e la folla.

Marianne ed Union Jack agiscono altrettanto rapidamente ed efficacemente. In un attimo riportano la calma tra la gente, dando ordini e dirigendoli verso luoghi sicuri e riparati. Soccorrono i feriti e chi non riesce a muoversi abbastanza rapidamente.

Joey Chapman ringrazia il potere del Pendragon che gli permette di essere abbastanza rapido da salvare un bambino dal crollo di un muro. Marianne mette a frutto il duro addestramento tenendo occupati alcuni aggressori mentre una maestra porta al sicuro la sua classe.

“Eblis, qui abbiamo finito! Passiamo al contrattacco”

“Preparati Union Jack!” è la risposta dell’iraniano quando ordina alle fiamme mistiche di spegnersi e permette alla nebbia di scomparire.

I soldati dell’E.I.M. si trovano così ad affrontare la furia di tre superumani.

Marianne è potenziata da una versione europea del siero del supersoldato che la porta all’apice della condizione umana. Questo, unito ad un intenso allenamento alla lotta, la mette in posizione di vantaggio contro i tre uomini che la fronteggiano. Schiva il colpo del primo abbassandosi e con una spazzata lo fa volare a terra. Para il colpo del secondo con la mano sinistra portandolo a sbilanciarsi per poi colpirlo alla gola. Il terzo uomo tenta con un calcio alto, ma la francese para e blocca prima di sferrare un deciso pugno ai testicoli dell’uomo. Che finisce boccheggiando a terra. Il primo avversario si è rialzato e carica a testa bassa cercando di placcarla, Marianne lo usa come appoggio per un salto mortale da cui atterra perfettamente per poi connettere un calcio a girare sul malcapitato che si era voltato. Il rimanente compagno si getta a terra con le mani in alto.

Union Jack non è meno efficace, anche se più diretto. Para il pugno del primo assalitore e contemporaneamente lo colpisce alla rotula fracassandogli il ginocchio e mandandolo al tappeto. Il colpo del secondo avversario va a vuoto e viene ripagato con un diretto da K.O. che gli rompe la mascella. Il terzo uomo colpisce UJ al volto, ma questi sfrutta lo slancio del colpo, gira su se stesso e con un calcio rotante manda nel mondo dei sogni l’aggressore. Poi l’inglese si lancia sull’avversario più vicino con un placcaggio stile rugby fino a farlo franare contro una parete e lasciandolo senza fiato. L’ultimo soldato tenta il tutto per tutto con un pugno disperato. Chapman scarta all’esterno, con la destra blocca il polso e con un colpo secco sloga il gomito dell’uomo.

Eblis ha vita molto più facile. Con una scarica di energia mistica fa volare l’avversario più vicino contro un lampione, il rumore secco lo avverte che alcune costole del soldato sono rotte. Il compare cerca vendetta, ma l’iraniano usando un incantesimo lo stende con una specie di scossa elettrica di natura arcana.

“Direi che ce la siamo cavata bene” commenta Marianne.

“Sì, ma credo che ora dovremmo raggiungere gli altri e aiutarli”

Yazid volge lo sguardo ai compagni che affrontano i mandroidi “Credi davvero che necessitino del nostro aiuto Union Jack?”

 

Poco più in là i restanti membri di WorldWatch affrontano i robot dell’E.I.M.

“Sisma, voglio delle scosse controllate sotto i mandroidi per mandare in tilt i loro stabilizzatori”

“Non ho mai tentato una cosa del genere…”

“Non devi tentare, devi riuscire” è la risposta di Havok mentre si getta contro i robot.

“Titanium X prendi quello a destra, Box quello a sinistra. Io mi occupo del mio amico di prima!”

Senza una parola i due pesi massimi del team si fiondano sui loro avversari.

Box è abbastanza massiccio da non doversi preoccupare dei primi colpi dell’arma. E’ troppo lontano per riportare danni, ma da vicino è un’altra storia. Inizia una serie di manovre evasive, coadiuvate con tempismo dalle scosse di Sisma che distraggono l’avversario.

Anche Titanium X ne approffitta per avvicinarsi rapidamente al robot. Non può competere in quando a potenza, ma l’agilità e la manovrabilità sono dalla sua parte. Il suo primo obiettivo è distruggere l’arma nella mano del mandroide. Non può andare per il sottile, così attiva il proprio campo di forza e si getta contro il braccio del robot. Il risultato è un’amputazione netta dell’arto meccanico.

< Bell’idea Titanium X! > comunica Box. Dal canto suo Madison Jeffries usa il suo potere per trasformare la mano sinistra del suo corpo robotico in un’arma da fuoco. Vola fino al braccio del mandroide e vi si aggrappa un attimo prima che Sisma blocchi le sue scosse. Box prende rapidamente la mira ed esplode un colpo, facendo saltare in aria la mano dell’avversario.

Titanium X intanto svolge un’altra azione all’interno dell’armatura.

< Computer: accedi al database S.H.I.E.L.D; ricerca dati su modello esoscheletro Mandroide > sono i suoi comandi mentre evita i colpi delle mitragliette pettorali del robot.

Havok combatte a modo suo contro il mandroide. Ogni volta che l’avversario sembra riuscire a prenderlo di mira, Alex scarta e con una scarica di energia colpisce l’articolazione della mano, aspettando che ceda. Alterna questa tattica con precisi colpi al terreno su cui si muove il robot. Con successo, perché la strada cede ed il madroide cade in una buca fino all’altezza della vita. Havok usa il suo comunicatore.

<< Sisma, puoi fare in modo che la terra si chiuda intorno al bastardo? >>

<< Sì, posso creare un mini smottamento e bloccarlo >> cosa che il cinese esegue prontamente.

Nello stesso istante Havok punta alla bocca dell’arma del robot facendola esplodere e troncando l’arto.

<< Qui Titanium X. Il punto debole di questi mandroidi è una centralina di controllo installata sotto una placca nella zona scapolare sinistra: basta distruggerla o rimuoverla e si fermano >>

<< Buono a sapersi! Qui Havok. Box, TX, teneteli occupati. Marianne e UJ, distruggete le centraline mentre sono distratti. Eblis, vieni qui. Sisma, ancora scosse concentrate! >>

I membri del team agiscono in maniera rapida.

Sisma con le i suoi poteri rende difficile ai robot restare in piedi, Box e Titanium X fanno da esca mentre UJ e Marianne con un’agilità sconosciuta ai più raggiungono le centraline, raggiungibili da un pannello che salta fin troppo facilmente. In pochi istanti i primi due mandroidi vengono messi al tappeto.

Eblis raggiunge levitando Havok.

“Eblis, usa la magia per confondere i sensori di quel coso e darmi il tempo di aggirarlo”

“Sarà fatto” risponde Eblis, che inizia ad agitare le mani disegnando in aria simboli magici. In un attimo davanti al mandroide si alza un muro di fiamme nere come la pece, accompagnate da scariche di energia violetta ed azzurra. I sistemi del robot danno i numeri mentre Alex può portarsi alle spalle del mandroide. Prende la mira e con un solo colpo energetico concussivo colpisce la centralina che va in frantumi, rendendo l’esoscheletro inservibile.

In pochi attimi tutto è risolto.

 

I membri di WorldWatch si radunano intorno a Box che ha nuovamente tramutato il suo corpo metallico in un mezzo volante. I Watchers non volanti vi salgono sopra e si apprestano a raggiungere l’Aeris Alpha.

< Non male come primo giorno di lavoro, non vi pare? > chiede Jeffries.

Havok guarda i danni minimi riportati dalla città e dalla gente. “Puoi dirlo forte amico mio… Guardate quante vite abbiamo salvato”

“Già, ora bisogna scoprire come hanno fatto ad organizzare una cosa del genere indisturbati” commenta Marianne.

< Sarà compito di altri. Il nostro compito è proteggere questa gente nel caso bastardi come l’E.I.M. non vengano fermati prima > risponde TX.

“E lo abbiamo fatto” aggiunge UJ mentre Box entra nel portellone del jet di WW in volo stazionario.

 

Sede del Dipartimento per le Operazioni di Mantenimento della Pace, Palazzo di vetro dell’ONU, Bruxelles, Belgio

 

Martha Kaufmann osserva i reportage sulle televisioni di tutto il mondo e le notizie che volano nel web.

L’esordio del nuovo WorldWatch è stato un successo. Ancora più importante l’intervento del team è stato determinante per la salvezza di molte vite.

“Grazie. L’ONU e quelle persone vi devono molto. Continuante così, c’è bisogno di persone come voi”

L’interfono suona e risuona la voce dell’assistente personale “Signora, c’è il Segretario Generale Annan in linea… sembrava molto soddisfatto”

“Bene, passami la comunicazione” risponde la donna mentre un profondo sorriso si allarga sul suo volto.

 

Aeris Alpha in volo verso la Piattaforma – posizione attuale: spazio areo tedesco

 

Havok si alza dal posto di pilotaggio, il pilota automatico li porterà a destinazione. Raggiunge gli altri nella sezione centrale del jet.

Jeffries è uscito dal corpo metallico, che giace inanimato poco più in là. Tutti si stanno rilassando dopo il battesimo del fuoco. Alex si avvicina a Titanium X.

“Come facevi a conoscere il punto debole dei mandroidi?”

< Ho usato il database di WorldWatch, che in parte è quello dello S.H.I.E.L.D. Quelli erano vecchi modelli di mandroidi dismessi a causa di quel difetto. Ecco perché sono finiti sul mercato nero, erano obsoleti >

“Ottima idea. Complimenti… Senti, ma come devo chiamarti? Non puoi pensare che usi il tuo nome in codice in eterno!”

< Hai ragione > e Titanium X porta le mani all’elmetto e lo toglie. Quando una caschetto di capelli neri cade sulle spalle dell’armatura nel jet cala il silenzio.

“Sono Daria Georgievna Bulova, piacere di conoscervi” dice la donna con un sorriso smagliante mentre due maliziosi occhi verdi osservano lo stupore dei suoi compagni di squadra.

 

FINE SECONDA PUNTATA

 

Note dell’autore:

ecco svelata l’identità di Titanium X, che scopriamo essere una donna. Spero che questa piccola sorpresa vi sia piaciuta ^_^

Titanium Man è una vecchia conoscenza di Iron Man, credo che i suoi lettori di vecchia data lo conoscano meglio di me. Nell’universo Marvel è arrivato alla terza incarnazione, mentre credo che in quello MIT sia solo alla seconda. Quindi si rende necessaria una piccola spiegazione sulla scelta del nome: la X non è un ‘dieci’ in romano, ma è proprio una “ics”. Si riferisce al fatto che Daria essendo donna è caratterizzata dal doppio genoma X. Titanium Woman sarebbe stato un nome davvero ridicolo ^__^

Per il resto la puntata non contiene moltissima azione, ne sono conscio, ma era doveroso prendere un po’ di tempo per definire il ruolo di WW. Così si spiega la presenza della Kaufmann all’inizio della puntata. Volevo dare al team delle direttive di azione ben precise e delle limitazioni chiare. Credo che in questo modo la differenza tra il gruppo di WW e un team come i Vendicatori sia maggiore.

Piccolo appunto sull’Aeris Alpha: il nome è, ovviamente, un omaggio all’indimenticabile personaggio femminile di Final Fantasy VII, la mai abbastanza compianta Aeris. Cercavo un nome per il mezzo, ma mi sembravano tutti o troppo pomposi o troppo stupidi. Questo non solo suona bene, ma è anche un mio modesto omaggio ad un gioco stupendo.

Come al solito ringrazio rossointoccabile che supervisiona le mie storie e corregge con solerzia i miei errori.